Governo M5S-Lega: la pace fiscale, che sia un condono o meno, rischia di causare il flop della rottamazione delle cartelle. Meglio aspettare o pagare i debiti rottamati con la definizione agevolata?

Aspettare la “pace fiscale” del Governo M5S-Lega o rispettare le scadenze della rottamazione delle cartelle?

Se da un lato il mondo accademico e la stampa si scontrano e confrontano chiedendosi se la pace fiscale sia o meno un condono, dall’altra parte ci sono i tanti contribuenti italiani debitori nei confronti dello Stato, normali cittadini, partite IVA o imprese.

Oltre 950 mila di questi hanno scelto di presentare domanda di adesione alla rottamazione delle cartelle, misura che consente di pagare i propri debiti fiscali maturati tra il 2000 e settembre 2017 a rate senza sanzioni e interessi.

Entro il 30 giugno 2018 l’Agenzia delle Entrate Riscossione comunicherà gli importi delle rate, che dovranno essere pagati secondo un preciso calendario di scadenze: saltare anche una soltanto di queste esclude il contribuente dalla rottamazione e il debito dovrà essere ripagato comprensivo delle somme condonate.

Il Governo gialloverde che Lega e Movimento 5 Stelle stanno, a fatica, cercando di tirare in piedi prevede, tra i punti in programma, una misura molto più vantaggiosa per contribuenti e imprese: un condono chiamato “pace fiscale”.

Cosa fare? Sperare che il Governo Lega-M5S mantenga le sue promesse o proseguire dritti lungo la “strada della rottamazione”?

Italiani al bivio, in un clima di incertezze tra condoni, pacificazioni e rottamazioni dei debiti con il Fisco.

Governo M5S-Lega: pace fiscale, condono per recuperare dal 6% al 25% del debito

Il Governo M5S e Lega e il contratto siglato dalle due forze politiche prevede, tra i punti in programma, quella che da testo e definita “pace fiscale”; per semplificare, potremmo dire che altro non è che un condono necessario per trovare parte delle coperture economiche necessarie a finanziare, tra le altre misure, la flat tax e il reddito di cittadinanza.

Non è chiaro se, quando e in quali forme sarà approvata la misura: il programma, reso pubblico in versione definitiva il 18 maggio 2018, prevede per i contributori con debiti fiscali la possibilità di pagare secondo un saldo e stralcio dell’importo dovuto in caso di “eccezionale e involontaria difficoltà economica”.

C’è da dire che per M5S e Lega non si tratta di un condono ma, al netto delle considerazioni di natura tributaria, è bene capire – sulla base dei pochi elementi a disposizione e delle indiscrezioni della stampa – come funzionerà la pace fiscale e quali vantaggi promette ai cittadini.

Armando Siri, neo senatore della Lega e autore della Flat Tax, in un’intervista rilasciata a Business Insider ha dichiarato che il decreto sulla pace fiscale sarà inserito nel primo Consiglio dei Ministri del neo-Governo.

Tutti i morosi nei confronti del Fisco potranno aderire al maxi-condono per debiti fino a 200.000 euro e ai contribuenti verrà offerta la possibilità di aderire alla pace fiscale pagando dal 6% al 25% della cartella esattoriale di cui si è intestatari; l’importo dovuto sarà determinato in base alle proprie disponibilità economiche (reddito e patrimonio posseduto). Una media del 15% del debito complessivo.

Rottamazione cartelle, i dubbi di chi ha presentato domanda

Quale destino per chi ha fatto domanda di rottamazione? A conti fatti, conviene non pagare la prima rata (prevista in scadenza il 31 luglio 2018) e auto-escludersi dalla definizione agevolata?

Dubbi, questi, che le migliaia di contribuenti che hanno aderito alla rottamazione, estesa dalla Legge di Bilancio 2018 alle cartelle notificate tra il 2000 e settembre 2017, si stanno ponendo nelle ultime settimane.

A conti fatti è indubbio che la “pace fiscale” conviene molto di più della rottamazione delle cartelle: quest’ultima prevede l’obbligo di pagare in misura totale l’importo del debito maturato e il condono riguarda soltanto sanzioni ed interessi.

Ovviamente in questa sede non si ha la pretesa di rispondere alle domande di chi si chiede se aspettare la pacificazione di Lega e M5S o continuare lungo la strada della rottamazione.

È legittimo, tuttavia, sottolineare l’attuale clima di incertezza politica e sociale; servono risposte immediate per evitare che chi ha aderito alla rottamazione sia indotto a non pagare a causa della promessa di uno sconto ancor più conveniente.

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Fonte: https://www.informazionefiscale.it/governo-lega-m5s-pace-fiscale-condono-rottamazione-cartelle