Ecco quando e perché una cartella che supera quell’importo va ignorata. Attenzione anche alla data di iscrizione a ruolo.

31 ottobre 2018

«Carta canta» si dice di solito quando ci si appella ad una norma scritta nero su bianco. Una regola che va rispettata così come riportata da chi si è preso l’impegno di scriverla e di sottoscriverla. E allora, se «carta canta», vuoi vedere che grazie alla pace fiscale vengono cancellate anche le cartelle superiori a mille euro e non solo i debiti più piccoli? Ti stai chiedendo com’è possibile? Te lo spieghiamo subito.

Sai che il decreto fiscale contiene, tra le varie cose, una sorta di sanatoria (da altri chiamata condono piuttosto che pace fiscale, tu chiamala se vuoi «Emozioni») sui microcrediti vantati dall’Agenzia delle Entrate. Una multa o un bollo non pagato, ad esempio. «Robette» a confronto di quei debiti più sostanziosi frutto di una sistematica evasione fiscale. Bene. Il testo del decreto, quella carta che canta, dice che verranno cancellati «i carichi affidati agli agenti della riscossione», cioè gli importi iscritti a ruolo e non le cartelle esattoriali. Che significa? Significa che potresti non pagare quella cartella di importo superiore ai mille euro. E che i cittadini nella tua stessa situazione saranno molti di più rispetto a quanto previsto.

Insomma, finora la domanda che ci si poneva in automatico era: chi è che può beneficiare della pace fiscale? Adesso, quasi quasi, vien da chiedersi: ma c’è qualcuno che deve pagare il debito al Fisco?

Cominciamo, intanto, a vedere perché vengono cancellate anche le cartelle superiori a mille euro grazie alla pace fiscale.

Indice

  • 1 Pace fiscale e microcrediti
  • 2 Pace fiscale: come avviene la riscossione?
  • 3 Pace fiscale: perché si cancellano le cartelle sopra i mille euro?
  • 4 Pace fiscale: che succede con le cartelle ricevute dopo il 2010?
  • 5 Pace fiscale: come sapere se pagare una cartella sopra i mille euro?

Pace fiscale e microcrediti

La pace fiscale, come ormai avrai sentito dire, è un maxi condono deciso dal Governo per due motivi (almeno così ci è stato spiegato da Palazzo Chigi). Il primo, venire incontro ai contribuenti che hanno un debito con il Fisco perché non hanno i soldi per pagarlo. In altre parole, per aiutare i cittadini che non hanno pagato una tassa o una sanzione amministrativa a sanare la loro situazione con un sostanzioso sconto. Il secondo motivo: cogliere quest’occasione per portare un po’ di denaro nelle casse dell’Erario. Denaro che non sarebbe entrato se non si avesse dato al contribuente l’opportunità di sanare il debito.

Ci sono diverse alternative per aderire alla pace fiscale, e cioè:

  • il saldo e stralcio;
  • la modifica delle vecchie dichiarazioni;
  • la rottamazione-ter;
  • la risoluzione delle liti pendenti;
  • la sanatoria flash;
  • le mini-cartelle inferiori a mille euro.

Ecco, quest’ultima opzione è quella che adesso ci interessa. Prevede uno sconto pari al 100% sugli importi iscritti a ruolo tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2010. Attenzione: abbiamo detto «iscritti a ruolo» entro quelle date, non «notificati», il che può essere avvenuto dopo.

In questo caso, l’Agenzia delle Entrate Riscossione agisce in automatico: prende la cartella, la straccia e la butta nel cestino. La cancellazione, quindi, avviene d’ufficio. Vuol dire che non occorrerà chiedere al Fisco il condono per non avere pagato una multa stradale, l’Imu o la Tari, il bollo auto, l’Irpef, l’imposta di registro o altre tasse o tributi.

E fino a qui, ci siamo. Ora: c’è la possibilità che vengano cancellati anche i debiti sopra i mille euro? Come abbiamo anticipato, c’è.

Pace fiscale: come avviene la riscossione?

C’è, innanzitutto, da ricordare che quando un cittadino ha un debito con il Fisco o con un ente pubblico (ad esempio con un Comune per la Tari non versata), l’Amministrazione prima cerca di far ragionare il contribuente inviando degli avvisi bonari, poi si rivolge all’agente della riscossione affinché ci pensi lui a recuperare il debito. Lo fa attraverso un atto chiamato «ruolo», in virtù del quale l’Agenzia delle Entrate Riscossione crea una cartella esattoriale con il credito iscritto a ruolo. Se il contribuente continua a fare orecchie da mercante, l’esattore passa alle vie di fatto ed attiva una procedura di fermo, di ipoteca o di pignoramento.

Quindi, come abbiamo visto, prima nasce il ruolo (l’atto con cui l’ente chiede all’esattore il recupero del credito indicato nell’atto stesso) e poi la cartella.

La pace fiscale che sta per entrare in vigore non parla di cartelle ma di ruoli. E siccome una cartella può contenere più ruoli di diversi anni o di diversi tributi o tasse non versati, bisognerà tenere conto di quei singoli ruoli e non del valore della cartella. Ecco perché non è corretto parlare di sanare cartelle inferiori a mille euro ma di ruoli inferiori a mille euro. Perché se una cartella contiene tre ruoli da 999 euro non va pagata anche se ha un valore vicino ai 3.000 euro.

Vogliamo fare un esempio? Vogliamo e lo facciamo.

Pace fiscale: perché si cancellano le cartelle sopra i mille euro?

Sappiamo che sei una persona onesta e ligia al tuo dovere. Ma per fare il nostro esempio ci serve che tu sia un contribuente «birichino» che non ha pagato la Tari al Comune per quattro anni di fila. Forse perché dovevi destinare ad altro i 300 euro che l’ente locale ti chiedeva ogni anno. Insomma, 300 euro per 4 anni che non paghi la tassa rifiuti fa un debito di 1.200 euro più sanzioni e interessi. Siamo già abbondantemente sopra i mille euro, dunque.

Hai ricevuto gli avvisi bonari del Comune che interrompono la prescrizione e li hai ignorati. Per questo motivo, il Comune ha iscritto a ruolo gli arretrati, cioè ha creato quattro ruoli diversi (uno per ogni anno che non hai pagato). Dopodiché li ha inviati all’Agenzia delle Entrate Riscossione affinché venga avviato il recupero coattivo.

Che cosa fa l’esattore? Non invia una cartella per ogni singolo ruolo ma ne crea una con dentro i quattro ruoli. Così, tu avrai ricevuto una cartella esattoriale di 1.200 euro (più sanzioni ed interessi). Cartella che puoi e che devi ignorare: anche se superiore ai mille euro, i singoli ruoli (cioè i singoli debiti) sono inferiori a quella cifra. E la pace fiscale parla di «importi iscritti a ruolo» non parla di «ammontare complessivo della cartella». Carta canta, appunto.

Pace fiscale: che succede con le cartelle ricevute dopo il 2010?

È sempre cosa buona e giusta leggere attentamente il testo di un decreto per capire ciò che si nasconde tra le righe e che non sempre chi l’ha scritto ti vuole dire. Lo stesso succede con la pace fiscale quando si parla del microcredito. Come ti abbiamo spiegato fin qui, esiste la possibilità di cancellare debiti sopra i mille euro quando la cartella contiene dei debiti inferiori a quella cifra, compresi interessi e sanzioni.

Ma c’è di più. Il testo parla anche di debiti iscritti a ruolo tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2010. E prima di abbiamo fatto notare: «Attenzione, abbiamo detto “iscritti a ruolo” entro quelle date, non “notificati”, il che può essere avvenuto dopo».

Ecco, è questo il punto. Tu puoi avere contratto un debito di 800 euro nel 2009, debito che, quindi, verrà iscritto a ruolo entro il termine per beneficiare della pace fiscale. Ma la cartella può esserti arrivata nel 2011 o nel 2012. Anche in questo caso, e visto che contiene un debito sotto i mille euro compresi interessi e sanzioni, non va pagata, poiché l’iscrizione a ruolo è avvenuta nel periodo di tempo indicato nel decreto come valido per usufruire della pace fiscale. E indovina un po’? Bravissimo: carta canta.

Pace fiscale: come sapere se pagare una cartella sopra i mille euro?

Il dubbio, comunque, resta ma è legittimo che ogni dubbio vada risolto. Se ti arriva una cartella di importo superiore ai mille euro e vuoi sapere se devi pagarla oppure ignorarla, devi fare così: prima un bel respiro, poi aprire la raccomandata e controllare la pagina della cartella in cui c’è l’elenco dei debiti iscritti a ruolo. Se questi debiti, interessi e sanzioni compresi, non superano i mille euro, puoi ringraziare Sant’Antonio e vivere in pace fiscale.

Controlla bene, però: è possibile che alcuni debiti siano pari o superiori ai mille euro e debbano essere pagati mentre, nella stessa cartella, si possono trovare degli altri che non vanno versati. Insomma, se ne hai uno da 1.200 euro, ti tocca aprire il portafoglio. Se ne hai quattro da 500 euro lo aprirai lo stesso ma solo per comprare lo spumante.

Fonte articolo: sito web La Legge per Tutti del 30/10/2018, autore Carlos Arija Garcia, url https://www.laleggepertutti.it/250902_pace-fiscale-cancellate-anche-le-cartelle-superiori-a-mille-euro?fbclid=IwAR084bH7x9wGTPoQZlmtrDVj8-3CCnXOYOmhvE21En4thVlcmpbNuSWnjys