Chi ha diritto all’esonero contributivo Inps per avviamento di un’attività agricola?

Operativo, anche nel 2018, il bonus Inps agricoltura: si tratta di uno sgravio contributivo a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali con meno di 40 anni, che avviano un’attività agricola autonoma nel 2018.

Questo beneficio, introdotto dalla legge di Bilancio 2017, era inizialmente rivolto ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali, di età inferiore a 40 anni, che avessero effettuato una nuova iscrizione nella previdenza agricola nel 2017 o nel 2016 (in quest’ultimo caso solo se iscritti con aziende ubicate nei territori montani o nelle aree agricole svantaggiate). La legge di bilancio per il 2018 ha prorogato di un anno l’agevolazione, estendendola ai nuovi iscritti alla previdenza agricola nel 2018. Restano fuori dall’agevolazione coloro che sono stati iscritti, in passato, alla previdenza agricola, in quanto non considerati come nuovi imprenditori. Ma procediamo per ordine e vediamo come funziona il bonus Inps agricoltura, chi ne ha diritto e come si richiede.

Come funziona il bonus agricoltura

Il bonus agricoltura consiste in un esonero dal versamento dei contributi previdenziali dovuti all’Inps, ossia in un esonero contributivo, pari:

  • al 100% della contribuzione IVS (si tratta dell’assicurazione invalidità, vecchiaia e superstiti), per i primi tre anni di iscrizione alla gestione previdenziale dei coltivatori diretti;
  • al 66% della contribuzione IVS per il quarto anno;
  • al 50% della contribuzione IVS per il quinto anno.

Possono chiedere il bonus, come abbiamo visto, i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, di età inferiore a 40 anni, che effettuano una nuova iscrizione nella previdenza agricola nel 2018.

Quest’agevolazione non riduce la pensione dell’agricoltore beneficiario dello sgravio, in quanto l’aliquota di computo (ossia la percentuale sul reddito imponibile ai fini previdenziali che viene accreditata a titolo di contribuzione per la pensione), che è pari al 24% per il 2018, non viene ridotta.

Quali contributi non sono ridotti dal bonus agricoltura

In ogni caso, il bonus agricoltura non riduce:

  • il contributo di maternità;
  • il contributo Inail, che però è dovuto dai soli coltivatori diretti.

Il bonus agricoltura si può cumulare con altri benefici?

Lo sgravio contributivo non può essere sommato ad altri benefici contributivi previsti dalle vigenti leggi. Se il beneficiario ha diritto ad altri sgravi e agevolazioni, come precisato dall’Inps resta comunque la possibilità di scegliere quelli più favorevoli.

A quanto può ammontare al massimo il bonus agricoltura?

Nel rispetto della regola de minimis, il bonus agricoltura non puoi mai superare i 15mila euro. L’Inps, per verificare il rispetto del limite, terrà conto degli esoneri e delle riduzioni contributive applicabili nei due anni precedenti la data della domanda (2017 e 2016), dell’anno in corso (2018) e dei due anni successivi (2019 e 2020). A partire dall’entrata in vigore del Registro nazionale degli aiuti di Stato, l’Inps potrà riconoscere il bonus agricoltura solo dopo aver consultato il registro ed accertato che vi sia disponibilità, nel limite del regime de minimis, dell’intero importo relativo allo sgravio.

Come si chiede il bonus agricoltura?

Per beneficiare del bonus agricoltura i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali devono:

  • in primo luogo, iscriversi alla gestione previdenziale dei lavoratori autonomi agricoli;
  • attendere l’attribuzione, da parte dell’Inps, del codice azienda;
  • inoltrare all’Inps la domanda telematica di ammissione all’esonero contributivo.

Per presentare la domanda all’Inps, in particolare, devono essere effettuati i seguenti adempimenti:

  • accedere, all’interno del sito dell’Inps, ai servizi telematici del cassetto previdenziale per lavoratori autonomi agricoli;
  • accedere alla sezione Comunicazione bidirezionale, Invio comunicazione;
  • compilare il modello telematico Esonero contributivo nuovi Cd e Iap anno 2018 (CD/IAP2018).

Non è possibile presentare la domanda in formato cartaceo.

Ammissione al bonus agricoltura

Una volta presentata la domanda, l’Inps:

  • verifica, mediante i propri sistemi informativi centrali, il possesso dei requisiti per l’accesso al bonus agricoltura;
  • comunica l’eventuale ammissione all’agevolazione, esclusivamente in modalità telematica, nell’apposito campo esito dello stesso modulo di istanza, cioè del modulo con cui è stata presentata la domanda;
  • indica, per ciascun anno, nella comunicazione di ammissione al beneficio, l’importo dell’agevolazione spettante in via presuntiva.

Nel caso in cui l’Inps non ammetta l’interessato alla fruizione del beneficio, comunica, nello stesso campo esito del modulo di domanda, il diniego all’istanza di ammissione con indicazione della motivazione.

Domande bonus agricoltura sospese

Se il coltivatore diretto, o l’imprenditore agricolo interessato, ha già ricevuto il codice azienda dall’Inps, ma non ha completato l’iscrizione alla gestione previdenziale agricola perché mancano alcune informazioni necessarie, può comunque inviare domanda per il bonus agricoltura. La domanda di ammissione al beneficio sarà ugualmente acquisita, ma posta nello stato di sospesa.

Una volta acquisiti tutti gli elementi necessari a perfezionare la pratica, la domanda di ammissione al bonus sarà automaticamente elaborata e l’esito attribuito (ammissione o rigetto) all’istanza sarà visualizzabile all’interno del cassetto previdenziale per autonomi agricoli.

Sarà contemporaneamente inviata una comunicazione (con invito ad accedere al cassetto previdenziale) all’indirizzo di posta elettronica indicato nella domanda di ammissione all’agevolazione.

Fonte: https://www.laleggepertutti.it/197105_bonus-inps-agricoltura-come-funziona