Un prestito personale, un mutuo, un microcredito per imprese, un contributo a fondo perduto: chi può aspirare ad un aiuto economico e quali requisiti servono.

22 agosto 2018

Che si tratti di fare dei lavori in casa o di avviare o ampliare la propria attività, un mutuo o un prestito fanno sempre comodo. Si tratta di un impegno da onorare senza sgarri, perché chi poi non paga le rate per restituire la somma avuta può avere dei guai seri, oltre a ricevere l’etichetta di cattivo pagatore e compromettere definitivamente così l’accesso ad un eventuale nuovo credito. Così, prima di chiedere un prestito personale o un mutuo bisogna vedere se ci sono le condizioni per affrontare questo impegno. Non tutti sono in grado di farlo e se i requisiti mancano, sarà dura poterlo ottenere. Quindi, chi può chiedere un finanziamento? Ad esempio, un lavoratore a progetto o a tempo determinato lo può ottenere? Ad un pensionato viene concesso facilmente? Ne può fare domanda chi non ha una busta paga? Ci sono dei limiti di età?

Le condizioni cambiano a seconda delle esigenze del richiedente, cioè se vuole un prestito personale, un mutuo, un finanziamento per la propria impresa in forma di microcredito oppure un finanziamento a fondo perduto. Ci vogliono dei requisiti diversi ma (tranne nell’ultimo caso, cioè quello del fondo perduto) c’è una condizione comune per tutti i tipi di finanziamento: la garanzia di riuscire a restituire il capitale ottenuto e gli interessi pattuiti al momento di sottoscrivere l’impegno con la banca o con l’ente finanziatore. Vale per tutti anche il requisito della maggiore età.

Ecco, allora, chi può chiedere un finanziamento, a quali condizioni viene erogato e com’è possibile ottenerlo anche senza una garanzia creditizia solida.

Indice

  • 1 Finanziamento: chi può chiedere un prestito personale
  • 2 Finanziamento: chi può chiedere un mutuo
  • 3 Finanziamento: chi può chiedere un microcredito per l’impresa
  • 4 Finanziamento: chi può chiederlo a fondo perduto

Finanziamento: chi può chiedere un prestito personale

Il prestito personale, a differenza del mutuo, è il finanziamento richiesto ad una cifra non esageratamente alta di fronte ad una spesa imprevista o programmata quando non si ha la sufficiente liquidità. È destinato sia al privato sia al piccolo imprenditore o libero professionista.

Chi può chiedere un finanziamento di questo tipo? Il primo requisito riguarda l’età: non può essere inferiore ai 18 anni e nemmeno superiore ai 70-75 anni (a seconda dell’ente finanziatore) al momento in cui scade il prestito.

Il secondo requisito richiesto riguarda l’obbligo di avere un reddito stabile e facilmente accertabile e di dimostrare alla banca di averlo. Come? Fornendo all’ente finanziatore l’adeguata documentazione. Ad esempio:

  • la busta paga nel caso dei lavoratori dipendenti;
  • il certificato di iscrizione all’albo professionale nel caso dei liberi professionisti;
  • l’iscrizione alla Camera di Commercio nel caso del piccolo imprenditore o dell’artigiano;
  • il cedolino dell’Inps o del proprio ente di previdenza nel caso dei pensionati;
  • la dichiarazione dei redditi nel caso dei lavoratori a progetto o a tempo determinato che hanno svolto un lavoro atipico.

Può chiedere un prestito personale anche chi ha una certa affidabilità creditizia, cioè chi non ha – per così dire – sporca la «fedina di buon pagatore». Per quanto tu sia onesto, è probabile che non ti basti dare la parola: l’ente finanziatore vorrà sapere se in passato sei sempre stato un buon pagatore e, a tale scopo, raccoglierà delle informazioni su di te per stabilire un punteggio di affidabilità (o credit score che dir si voglia). Quali sono queste informazioni?

  • i tuoi dati anagrafici;
  • la tua storia creditizia presso le centrali rischi pubbliche della Banca d’Italia o della Società interbancaria per l’automazione (la Sia) oppure presso quelle private come Crif, in grado di fornire informazioni finanziarie sui prestiti precedenti di importo non elevato;
  • il rapporto tra la rata ed il tuo reddito: attraverso questo parametro, l’ente finanziatore capisce quanto può incidere l’importo che ogni mese devi restituire sulla tua capacità di reddito al netto di altri tuoi impegni fissi (ad esempio, altri debiti che sei costretto ad onorare come una polizza assicurativa, un altro prestito, la rata dell’auto, ecc.). Di norma, questo rapporto non può superare il 30-35%, cioè: se guadagni 1.500 euro e hai degli impegni fissi a medio o lungo termine per 400 euro, non potrai ottenere un prestito personale la cui rata preveda il pagamento di un importo superiore a 330-385 euro (rispettivamente, il 30% e 35% dei 1.100 euro netti di reddito che mi restano escludendo gli altri debiti).

Altri requisiti richiesti per avere un prestito personale sono:

  • la residenza nel territorio italiano;
  • essere titolare di un conto corrente.

Nel caso in cui manchi qualcuna delle condizioni elencate, non disperare: puoi chiedere un finanziamento sotto forma di prestito personale senza garanzie, un prestito d’onore, oppure un prestito garantito da enti.

Finanziamento: chi può chiedere un mutuo

Se invece la tua esigenza è quella di chiedere un mutuo, ad esempio per l’acquisto di una prima casa o per un altro investimento immobiliare (come un appartamento da affittare o da destinare ad un figlio), puoi avere un finanziamento di questo tipo sempre che rispetti certe condizioni legali e reddituali.

Devi, intanto, avere almeno 18 anni (l’età massima dipende dall’istituto di credito e dalla durata del mutuo richiesto) ed essere residente in Italia o in uno Stato dell’Unione europea, di cui dovrai avere la cittadinanza.

Può chiedere un finanziamento sotto forma di mutuo chi è in grado di dimostrare alla banca di riuscire a restituire il capitale avuto in prestito e gli interessi richiesti. La banca potrà eseguire le stesse verifiche che abbiamo visto per i prestiti personali in modo da verificare chi è il richiedente che ha di fronte prima di concedere il denaro. In particolare, controllerà:

  • il cliente in sé, cioè la sua personalità, la sua correttezza, la sua affidabilità, la sua buona fede;
  • la capacità di reddito del cliente, in modo da capire se sarà in grado di restituire la somma concessa. A questo scopo, verrà stabilita una rata non superiore ad un terzo del reddito netto della famiglia, compreso il tasso di interesse previsto;
  • le caratteristiche dell’immobile per il quale è richiesto il finanziamento: la banca vorrà sapere se costituisce un’opportuna garanzia.

Al fine di ottenere il mutuo, sarà necessario presentare alcuni documenti, indipendentemente dall’iter richiesto da ogni finanziatore. Così, oltre ai certificati anagrafici e di stato civile e alle carte relative all’immobile, i lavoratori dipendenti dovranno consegnare:

  • l’originale dell’ultima busta paga e la copia dell’ultima certificazione unica (l’ex Cud);
  • la dichiarazione del datore di lavoro circa l’anzianità di servizio del richiedente.

Lavoratori autonomi e liberi professionisti possono chiedere un finanziamento sotto forma di mutuo presentando:

  • copia del modello Unico;
  • estratto della Camera di Commercio;
  • attestato di iscrizione all’albo di appartenenza (per i professionisti).

Finanziamento: chi può chiedere un microcredito per l’impresa

Non necessariamente chi chiede un finanziamento lo fa per acquistare una casa, un bene destinato alla famiglia o per pagare l’università o il matrimonio dei figli. Anche chi ha o vuole mettere in piedi un’attività in proprio ha bisogno ogni tanto di bussare alle porte di una banca o di un ente di credito per avere una mano da un punto di vista economico. Una di queste soluzioni è il microcredito per le imprese, cioè un contributo per giovani imprenditori, donne e startup. Il vantaggio è che può chiedere un finanziamento come questo anche chi non offre troppe garanzie. In particolare, il microcredito è accessibile a:

  • imprese individuali;
  • associazioni;
  • cooperative;
  • titolari di partita Iva con un organico tra 5 e 10 dipendenti;
  • società di persone.

Per quanto riguarda le imprese individuali ed i titolari di partita Iva, possono ottenere:

  • un microcredito per le imprese se destinato a favorire un’attività economica;
  • un microcredito sociale se destinato a superare un momento particolarmente difficile.

Queste due categorie possono chiedere un finanziamento massimo di questo tipo di 25mila euro, ma possono arrivare anche a 35mila se richiesto in modo frazionato o se non ci sono stati dei prestiti non pagati o degli obiettivi non raggiunti in passato.

Le persone fisiche, invece, possono chiedere un microcredito fino a 10mila euro da restituire al massimo in 7 anni.

Chi ne risponde? Ne risponde lo Stato attraverso il Fondo di garanzia, grazie al quale le banche riducono i rischi ed il finanziamento viene erogato in modo più semplice.

Finanziamento: chi può chiederlo a fondo perduto

A proposito di giovani con voglia di mettersi in discussione e di avviare o di mantenere viva una propria attività, esiste anche la possibilità del finanziamento a fondo perduto. Ma chi lo può chiedere?

Questa soluzione è riservata a chi ha tra i 18 ed i 35 anni oppure è disoccupato ed ha la necessità di cominciare per conto suo o di ampliare e migliorare ciò che ha già messo in piedi. Ma anche le donne possono attingere a questo tipo di finanziamento, sempre che rispettino uno standard ben preciso che garantisca lo sviluppo dell’occupazione femminile.

Il finanziamento a fondo perduto viene elargito dopo la pubblicazione di un bando sul quale vengono precisati i requisiti per poterlo chiedere. In generale, queste condizioni sono:

  • un titolo di studio o delle competenze inerenti allo scopo del bando pubblicato;
  • una forma societaria;
  • la capacità di creare e di sviluppare un progetto strategico per la propria attività.

Fonte articolo: sito web La Legge per Tutti del 20/08/2018, autore Carlos Arija Garcia, url https://www.laleggepertutti.it/224578_chi-puo-chiedere-un-finanziamento