Come si difende il correntista: l’elenco delle clausole vessatorie e quindi nulle nei contratti di conto corrente e di cassette di sicurezza con la banca.

Dì la verità: sei riuscito mai a leggere, dall’inizio alla fine, tutto il contratto di conto corrente che hai firmato con la tua banca? Al di là della leggibilità dei fogli – lunghi moduli con caratteri piccoli e stretti, un’interlinea quasi inesistente e un numero di lettere per rigo che non conosce eguali – c’è anche un uso della terminologia a volte tecnica, a volte giuridica, a volte con il rimando ad articoli del codice che, ovviamente, non conosci a memoria. Insomma, sei costretto a firmare il documento fidandoti di ciò che ti è stato detto a voce dal funzionario o che hai letto sul depliant illustrativo, depliant però che ha scopi pubblicitari e che di certo non ti elencherà i rischi nascosti nel contratto. Ecco perché, alla luce di quelle che sono state le più recenti sentenze dei giudici, abbiamo voluto elencare in questo articolo tutte le clausole illegittime che puoi trovare in un contratto di conto corrente con la tua banca. Si chiamano, più in particolare «clausole vessatorie»: sono cioè quelle condizioni che impongono particolari restrizioni ai diritti del consumatore e che possono comportare per lui una limitazione di tutela in caso di contestazioni. Certo, delle clausole vessatorie non ci preoccupiamo fino a quando i rapporti con la banca sono idilliaci e il conto è “pieno”; ma quando, per una ragione o per un’altra, i soldi iniziano a scarseggiare o c’è da restituire i prestiti, ecco che dobbiamo essere consapevoli di quelli che sono i diritti che possiamo far valere anche in barba a ciò che dice il contratto stesso.

Spesso la legge non dice quali sono le clausole illegittime del conto corrente – le indica in modo molto generico – per cui tocca ai giudici occuparsi di spiegarlo caso per caso. Ecco una elencazione che farà al caso tuo.

Molte clausole contenute nei contratti bancari sono state sottoposte all’esame dei tribunali che le hanno dichiarate vessatorie e quindi inefficaci e nulle, ma – nonostante  le numerose condanne riportate nelle varie aule di giustizia – gli istituti di credito continuano a comportarsi illecitamente ed è tutt’altro che infrequente continuare a trovarle nei moduli di contratto.

Che fare se il contratto con la banca presenta clausole illegittime 

Chi si accorge di aver sottoscritto un contratto di conto corrente con clausole illegittime, ossia vessatorie, si può rivolgere, oltre che al tribunale con l’avvocato, all’autorità Antitrust (AgCm) in quanto previsto dal Codice del Consumo [1]. Nel primo caso bisogna instaurare una vera e propria causa (la si può avviare anche come semplice opposizione al decreto ingiuntivo avviato dalla banca), mentre nel secondo caso si tratta di una semplice segnalazione che può fare chiunque e che dà vita a un procedimento amministrativo.

Le clausole vessatorie non si trovano solo nel contratto di conto corrente ma anche in quelle di fido, di mutuo e di cassetta di sicurezza. Vediamole.

Clausole illegittime sui conti correnti

Diritto di recesso unilaterale

Sono illegittime le clausole che stabiliscono il diritto della banca di recedere in qualsiasi momento, e con preavviso di un solo giorno, dal contratto di conto corrente e dalla relativa convenzione di assegno.

Revoca del fido senza giusta causa

La banca non si può attribuire la facoltà di revocare in qualsiasi momento la concessione di un fido dando un preavviso brevissimo (di solito è previsto di 48 ore, ritenute però insufficienti), salvo che ci sia un giustificato motivo. Pertanto l’istituto di credito non può chiedere al proprio cliente l’immediato rimborso di quanto dovuto per capitale, interessi e spese senza dargli il tempo di recuperare i soldi: un tempo che deve essere adeguato all’esposizione debitoria.

Limitazioni di responsabilità per le condotte illecite di terzi

È una clausola vessatoria quella che prevede che le comunicazioni effettuate per conto del cliente avvengano a suo rischio e che la banca non assume alcuna responsabilità per l’esecuzione di ordini o operazioni causate dal fatto di terzi, o comunque non direttamente imputabili i propri dipendenti. La banca, ad esempio, resta responsabile se accetta un assegno con una firma palesemente falsa, con grafia diversa da quella depositata dal cliente; è parimenti responsabile se accetta un ordine di bonifico telefonico senza sincerarsi dell’identità dell’ordinante; è responsabile se esegue un investimento richiestole da terzi che non siano il titolare del contratto; è responsabile se consente l’illegittimo storno di somme dal conto corrente online del proprio cliente ad opera di criminali informatici, senza predisporre idonee misure di sicurezza ed avvisare il titolare del conto (ad esempio è stato previsto l’obbligo dell’invio di un sms e di dotare il correntista del token).

Mancata comunicazione di insoluto assegni e cambiali

È vessatoria la clausola che esonera la banca dall’inviare avvisi di mancata accettazione di mancato pagamento di cambiali e assegni, ma si limita a restituire i titoli non appena possibile.

Compensazioni tra crediti e debiti di conti differenti

Vessatoria è anche la clausola che dà alla banca il diritto di operare in qualunque momento compensazioni tra diversi conti correnti, senza obbligo di preavviso o di ogni formalità.

Chiusura del conto passivo

È illegittima la clausola che consente alla banca di chiudere ogni tre mesi i conti correnti con saldo debitorio.

Interessi anatocistici

Configura una pratica illegittima anche la clausola di anatocismo, quella cioè che dà alla banca la possibilità di consentire che gli interessi dovuti dal correntista producano a loro volta altri interessi, a meno che ciò non avvenga solo una volta all’anno, per i soli interessi moratori e sia prevista identica possibilità anche per gli interessi attivi (quelli cioè dovuti al correntista).

Modifica del tasso di interesse o delle condizioni di contratto

È vessatoria la clausola che attribuisce alla banca la facoltà di modificare il tasso di interesse senza che tale variazione sia prima comunicata all’interessato titolare del conto. È anche illegittima la clausola con cui la banca si attribuisce la facoltà di modificare le condizioni del conto corrente motivando ciò per esigenze organizzative.

Conto cointestato

In caso di conto corrente cointestato a coniugi in comunione dei beni, è illegittima la clausola che autorizza la banca ad agire direttamente e per l’intero credito sui beni personali di ciascun coniuge.

Riserva di foro

È nulla la clausola che, in caso di contestazioni tra correntista e banca, attribuisce la competenza a decidere non al giudice di residenza del correntista (come impone la legge), ma a un diverso tribunale.

Termine per contestazioni

La banca non può indicare un termine inferiore a 60 giorni per i reclami del cliente in merito alle operazioni effettuate dalla banca.

Privacy

La banca infine non può attribuirsi il diritto di comunicare i dati del proprio cliente ad altri soggetti, se non per finalità strettamente collegate al rapporto contrattuale.

Clausole illegittime per le cassette di sicurezza

In materia di cassette di sicurezza, la banca non può obbligare il cliente  a comunicare il valore del contenuto della propria cassetta, stabilendo che sia a carico di questi l’eventuale differenza tra il valore dichiarato e quello effettivo in caso di furto, danneggiamento o distruzione del contenuto della cassetta.

note

[1] Art. 37bis cod. consumo.

Fonte: https://www.laleggepertutti.it/197942_conto-corrente-tutte-le-clausole-illegittime