Risoluzione del contratto per inadempimento contrattuale: quando il mutuatario è tenuto a restituire l’intero finanziamento.

31 Lulgio 2019

Hai ritardato più volte il pagamento delle rate del finanziamento. Ora hai ricevuto una lettera di contestazione da parte della banca con cui ti viene richiesta la restituzione immediata del mutuo. In buona sostanza i vertici dell’istituto di credito vogliono da te tutta la somma che ti è stata, a suo tempo, prestata e che, ad oggi, non hai versato solo perché riferita a mensilità ancora non scadute. Oltre al capitale ci sono chiaramente anche gli interessi futuri per come concordati nel piano di ammortamento.

La lettera recita pressappoco così: «Gentile cliente, a seguito dei protratti ritardi nel versamento delle rate del mutuo a lei concesso, con la presente siamo a risolvere unilateralmente il rapporto in questione avvalendoci del diritto sancito dal contratto stesso. Vorrà pertanto accreditare sul conto del nostro istituto, entro quattordici giorni dal ricevimento della presente raccomandata, la somma di euro… quale residuo debitore alla data del… comprensive di spese e interessi di mora».

Ti crolla il terreno sotto i piedi. La banca può chiedere la restituzione immediata del mutuo? Può importi di restituire un capitale così elevato anche se i termini di pagamento non sono ancora scaduti? Che potere ha l’istituto di credito di revocare il finanziamento in modo unilaterale anche se ti sei macchiato di semplici ritardi?

È chiaro che, se fino ad oggi hai avuto difficoltà a pagare le semplici rate, ancor di più non potrai restituire tutto il capitale in così poco tempo. Ti chiedi allora come controllare l’operato del direttore e se la legge prevede una tutela per il mutuatario.

Le tue più che legittime domande hanno una risposta contenuta nella legge che disciplina la concessione del credito al consumatore. Ecco ciò che ti serve sapere per districarti da questa matassa.

Indice

  • 1 La banca può chiedere la restituzione immediata del mutuo?
  • 2 Quando la banca può sciogliere il contratto di mutuo
    • 2.1 Cliente in ritardo nel pagamento delle rate
    • 2.2 Cliente inadempiente
  • 3 Che succede se la banca chiede la restituzione del mutuo?

La banca può chiedere la restituzione immediata del mutuo?

Il Codice civile consente, a ciascuna delle parti firmatarie di un contratto, di autotutelarsi in caso di inadempimento dell’altra. Così, è possibile inserire, all’interno del contratto stesso, quella che tecnicamente viene chiamata clausola risolutiva espressa. Grazie a questa previsione viene individuata una misura di inadempimento ritenuta particolarmente “grave”, ricorrendo la quale il creditore si può sciogliere dal contratto in via unilaterale e chiedere la restituzione della prestazione già resa.

Questa facoltà, com’era prevedibile, viene esercitata dalle banche che, immancabilmente, prevedono la possibilità di risoluzione unilaterale del contratto di mutuo in caso di grave inadempimento del mutuatario. Ma quando tale inadempimento può dirsi grave? Per evitare abusi, è la legge a definirlo. Ecco cosa è previsto in questi casi.

Quando la banca può sciogliere il contratto di mutuo

La banca può sciogliersi dal contratto di mutuo, e quindi pretendere l’immediata restituzione del prestito, in due ipotesi: in caso di cliente inadempiente e di cliente ritardatario. Vediamo singolarmente queste due situazioni partendo dall’ultima.

Cliente in ritardo nel pagamento delle rate

La banca può risolvere unilateralmente il contratto se il mutuatario ritarda il pagamento delle rate di mutuo e se i ritardi si sono verificati per almeno 7 volteanche non consecutive. Quindi, ad esempio, si può trattare delle rate di gennaio, marzo, luglio, settembre, ottobre, novembre e dicembre.

Per ritardato pagamento deve inoltre intendersi quello eseguito tra il 30° e il 180° giorno dalla scadenza della rata.

Da un lato, quindi, ritardi inferiori ai 30 giorni non sono da considerare tanto gravi da determinare la restituzione immediata del mutuo; dall’altro, se il pagamento non è eseguito entro i 180 giorni non si ha ritardo, ma inadempimento e la banca mutuante è legittimata a chiedere immediatamente la risoluzione del contratto.

Cliente inadempiente

Come appena detto, se il ritardo nel pagamento della rata supera 180 giorni, si parla ormai di inadempimento. Quindi già ricorrendo tale situazione la banca può chiedere la restituzione dell’integrale somma data in prestito, senza bisogno di attendere la ripetizione della condotta per altre sei volte. Infatti solo in caso di pagamento in ritardo sono richieste le sette rate anche non consecutive.

Se il mutuo si risolve per inadempimento del mutuatario, quest’ultimo deve restituire immediatamente l’intera somma ricevuta, essendo venuto meno il meccanismo di rateizzazione previsto nel contratto ormai risolto.

Che succede se la banca chiede la restituzione del mutuo?

Se la banca esercita il diritto di recesso unilaterale per inadempimento o ritardo del mutuatario, quest’ultimo deve corrispondere:

  • il capitale residuo e gli interessi convenzionali di mora decorrenti su tale importo;
  • le rate già scadute e non pagate;
  • gli interessi convenzionali di mora decorrenti sulla quota-capitale di tali rate.

Fonte articolo: sito web La Legge Per Tutti del 30/07/2019, url https://www.laleggepertutti.it/294902_la-banca-puo-chiedere-la-restituzione-immediata-del-mutuo?fbclid=IwAR0-doavP1L9S9TnIwf78nnB7qlmt9mNmiXa9XRCMlUkTzczupmIiPukzMM

Autore immagine: daldirealfare.eu