Il saldo e stralcio è un accordo tra debitore e creditore sul pagamento del debito. Vediamo in cosa consiste e quali effetti produce

In un clima di generale difficoltà finanziaria, una delle problematiche più diffuse riguarda la negoziazione dei debiti con banche e finanziarie. In proposito, uno degli strumenti più efficaci per debitori e creditori per uscire dall’esposizione debitoria è quello del saldo e stralcio.

Saldo e stralcio: cos’è?

In caso di esposizioni debitorie il saldo e stralcio si rivela uno strumento efficace che permette di chiudere un debito con una somma inferiore rispetto all’importo originario. Il saldo e stralcio consiste in una transazione attraverso la quale le parti interessate risolvono in via bonaria il rientro del debito in modo da ottenere da una parte, una riduzione delle somme residue che il debitore deve corrispondere alla banca o alla società finanziaria, e dall’altra, la soddisfazione più rapida delle ragioni del creditore.

Il saldo e stralcio in sostanza ha alla base un debito non pagato: il creditore rimasto insoddisfatto può scegliere se intraprendere la strada dell’esecuzione forzata – nei casi in cui il debitore sia capiente (ossia abbia qualcosa da aggredire) – oppure quella di accettare un pagamento in misura ridotta rispetto al debito originario.  Il pagamento a saldo e stralcio è di norma eseguito in un’unica soluzione ma nulla osta a che le parti si accordino per un pagamento a saldo e stralcio che sia dilazionato nel tempo.

Saldo e stralcio: un esempio

Per fare un esempio di cosa sia il saldo e stralcio pensiamo ad una società che ha maturato un debito con una banca per un importo di 80mila euro. La banca, di fronte all’inadempimento della società, può agire esecutivamente attraverso il pignoramento: in questo caso affronta ulteriori spese ed accetta di intraprendere una procedura lunga. Oppure può accettare la proposta del debitore di chiudere il debito mediante il pagamento di una somma di 60mila euro.

Generalmente, nella prassi, le banche che chiudono debiti con la procedura di saldo e stralcio pretendono il pagamento dell’importo pattuito in un’unica soluzione, ma in realtà nulla vieta che creditore e debitore si accordino per il pagamento in più tranche o a rate.

Saldo e stralcio: quando chiederlo?

Non c’è un termine ultimo per chiedere alla banca di concludere un accordo di saldo e stralcio. Anche dopo l’avvio di un procedimento espropriativo il debitore può avanzare una proposta di definizione a saldo e stralcio se, ad esempio, vuole evitare la vendita all’asta dell’immobile nel caso di un pignoramento immobiliare.

Saldo e stralcio: effetti

Con la transazione a saldo e stralcio, debitore e creditore soddisfano le reciproche pretese e si impegnano a non pretendere l’uno dall’altro alcunché in relazione a quello specifico rapporto: il debitore si impegna a pagare la somma concordata e il creditore libera il debitore dal suo debito. Una volta raggiunto e definito l’accordo stragiudiziale a saldo e stralcio del debito, è sempre opportuno verificare che la banca o la società finanziaria abbia provveduto alla rinuncia di possibili procedure giudiziali di recupero del credito e alla cancellazione dell’eventuale segnalazione presso le banche dati che contengono informazioni sul finanziamento.

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Fonte: https://business.laleggepertutti.it/28770_saldo-e-stralcio-cose-e-quali-effetti-produce