Fideiussione bancaria: vediamo cos’è la fideiussione omnibus, come funziona, quando è valida, quanto dura, cosa comporta per il garante e quando è possibile recedere

Chi presta una garanzia in favore di una persona, diventa suo fideiussore: in altri termini, funge da ulteriore soggetto obbligato al pagamento del debito se il primo (vale a dire il debitore principale) non dovesse adempiere. La fideiussione, infatti, è un contratto con il quale una parte (il cosiddetto fideiussore) garantisce l’adempimento di un’obbligazione altrui (cioè del debitore), impegnandosi personalmente nei confronti del creditore [1]. La fideiussione è uno schema contrattuale molto utilizzato nella prassi bancaria. Essa, infatti, rappresenta una forma di garanzia che si accompagna all’erogazione di finanziamenti (ad esempio un mutuo) o all’apertura di nuove linee di fido. Vediamo allora cos’è la fideiussione bancaria ed in cosa consiste, più in particolare, la fideiussione omnibus,  quali sono le sue principali caratteristiche e modalità di funzionamento.

Fideiussione bancaria: cos’è  

A seguito della concessione di un finanziamento, è molto frequente che la banca richieda al proprio cliente di prestare una fideiussione per assicurarsi il recupero del credito erogato. La fideiussione, in concreto, è stipulata a carico di un terzo soggetto diverso dal debitore (cosiddetto debitore principale). Si tratta, infatti, di un contratto concluso tra due parti:

  • il fideiussore, che si obbliga a garantire l’adempimento del debitore;
  • il creditore, che accetta la garanzia.

Il debitore, invece, rimane estraneo al contratto.

Caratteristica principale della fideiussione è la sua accessorietà rispetto all’obbligazione principale. Ciò significa che la fideiussione sussiste in quanto e fino a che sussiste l’obbligazione garantita (ovverosia l’obbligazione del debitore principale). Il carattere personale della fideiussione, inoltre, comporta che il fideiussore (diversamente dal terzo datore di pegno o di ipoteca) risponde con tutto il suo patrimonio.

Cosa significa fideiussione omnibus

Nella maggior parte dei casi, la banca richiede che sia prestata (a carico di un terzo) la cosiddetta fideiussione omnibus, a garanzia cioè della totalità dei propri crediti presenti e futuri concessi al cliente. D’altronde, la parola stessa è già di per sé esplicativa; “omnibus”, infatti, letteralmente significa “omnicomprensivo”, “che include tutto”.

Con la fideiussione omnibus, dunque, il fideiussore garantisce il pagamento di tutte le obbligazioni, attuali e future, derivanti da qualsiasi tipo di operazione. Il fideiussore presta, perciò, una garanzia generica alla banca per il pagamento di tutti i debiti che il debitore principale ha assunto o assumerà nei confronti dell’istituto di credito, in dipendenza di qualunque operazione bancaria in corso al momento della prestazione della fideiussione o che verrà effettuata successivamente.

La fideiussione omnibus è normalmente richiesta quando il debitore principale ha un’apertura di credito presso la banca: questa pretende infatti la presenza di un fideiussore che, senza sapere esattamente quali saranno i crediti concessi nel corso del rapporto, garantisca per il debitore. Questa forma di garanzia, inoltre, è generalmente usata per ovviare alla responsabilità limitata delle società di piccole dimensioni, alle quali il finanziamento è concesso a condizione che i soci prestino una fideiussione omnibus a garanzia dei debiti che la società assume verso la banca finanziatrice: in questo modo, infatti, nel caso di insolvenza della società, la banca potrà agire contro i soci.

Fideiussione omnibus: quando è valida

Si è molto discusso in ordine alla validità della cosiddetta fideiussione omnibus. Ciò in quanto, come anticipato, con essa il fideiussore si obbliga nei confronti della banca a garantire anche le obbligazioni eventuali, cioè quelle ancora non venute ad esistenza al momento del rilascio della garanzia .

Proprio per questo, la legge [2] stabilisce che la fideiussione omnibus è valida a condizione che sia determinato l’importo massimo garantito.
Dunque, le fideiussioni rilasciate a garanzia di obbligazioni future devono indicare, a pena di nullità, l’importo massimo garantito, al di là del quale il fideiussore non risponde. In mancanza di tale indicazione, la fideiussione è nulla per indeterminabilità dell’oggetto.

Fideiussione: come liberarsi dalla garanzia 

Agganciandoci a quanto detto sopra, segnaliamo che, con una recente sentenza [3], la Cassazione ha chiarito che il fideiussore si può liberare dalla garanzia in anticipo se la banca non è stata trasparente e corretta nell’operazione di credito. In pratica, l’istituto di credito che concede finanziamenti al debitore principale, pur conoscendone le difficoltà economiche, confidando nella solvibilità del fideiussore, ma senza informarlo dell’aumento del rischio e senza chiedere la preventiva autorizzazione, viola gli obblighi di buonafede. Questa violazione consente al garante di andare dal giudice, facendo causa alla banca, per chiedere la risoluzione del contratto di fideiussione ossia lo scioglimento anticipato da ogni obbligo di garanzia ed il giudice sarà tenuto a concederglielo.

Fideiussione omnibus : chi paga?

Il fideiussore ed il debitore principale sono solidalmente obbligati nei confronti del creditore (la banca). Tuttavia, si può pattuire, in deroga al principio della solidarietà, che la responsabilità del garante abbia solo carattere sussidiario e cioè che il fideiussore stesso non sia tenuto a pagare prima che il creditore abbia infruttuosamente escusso il debitore principale (cosiddetto beneficio di escussione). Ciò, in termini più semplici, significa che il fideiussore può pretendere che il creditore diriga la propria azione (per il recupero del credito) in primo luogo nei confronti del debitore principale e, solo in caso di esito negativo, nei suoi confronti.

Fideiussione omnibus: il diritto di opporre eccezioni

Le banche spesso prevedono che il fideiussore sia tenuto a pagare immediatamente, a semplice richiesta scritta, quanto dovuto per capitale, spese, tasse e ogni altro accessorio, senza che il fideiussore stesso possa opporre le eccezioni che spettano al debitore principale (cosiddetta clausola a semplice richiesta).
Ciò varrebbe a qualificare la fideiussione come un contratto autonomo di garanzia. Tuttavia, nella prassi, tale clausola trova raramente applicazione dato che la banca preferisce richiedere un decreto ingiuntivo nei confronti del debitore principale e del fideiussore in solido. Entrambi i soggetti, quindi, potranno sollevare le proprie eccezioni in sede di opposizione a decreto ingiuntivo.

Fideiussione: durata e recesso del fideiussore

Le fideiussioni richieste dalle banche di norma hanno una durata indeterminata. Il fideiussore ha, pertanto, il diritto di recedere dalla garanzia dandone comunicazione alla banca, normalmente tramite raccomandata. In tal caso, la garanzia rimane operante per tutti i debiti contratti fino al momento della comunicazione di recesso.

note

[1] Art. 1936 Cod. Civ.

[2] Art. 1938 Cod. Civ.

[3] Cass. sent. n. 16827/16 del 9.08.2016.