Falsificare un assegno bancario o circolare, trasferibile o meno, che risvolti legali ha?

12 settembre 2018

Tempo fai hai smarrito un blocchetto degli assegni che conservavi in un cassetto e che non utilizzavi ormai da molto tempo, da quando in particolare sei solito fare bonifici bancari online. Di recente, però, da un estratto conto, hai notato un addebito a tuo carico di diverse centinaia di euro. Non sapendo di cosa si tratta hai chiesto informazioni alla banca che, guarda caso, ti ha detto che si è trattato del pagamento di uno degli assegni tratti dal blocchetto smarrito. Arrivi dunque alla raggelante conclusione che qualcuno se ne è impossessato e ha messo una firma al tuo posto. Qualcuno che evidentemente conosce la tua grafia per averla falsificata. Ti tocca andare a denunciare il furto sia per recuperare i soldi dalla banca, sia per evitare che il fatto si possa ripetere con altri assegni. Ma quando vai alla stazione dei carabinieri ti dicono che non si può più fare perché il reato è stato depenalizzato. E citano un articolo del codice penale che un tempo puniva il falso in scrittura privata. È davvero così? Che puoi fare per tutelarti in una ipotesi del genere? La questione – estremamente importante per la “salute” dei nostri conti correnti – è stata di recente trattata dalle sezioni unite della Cassazione. I giudici hanno spiegato, a seguito di numerosi contrasti giurisprudenziali, se la firma falsa su un assegno bancario è reato o meno.

Se anche questo è il tuo problema, ti consiglio di leggere attentamente le righe che seguono perché da ciò comprenderai come tutelarti in caso di furto o smarrimento di un assegno o di una cambiale qualora da ciò derivi un addebito non autorizzato sul conto. Ma procediamo con ordine.

Indice

  • 1 Firma falsificata su assegno: la banca è responsabile?
  • 2 Falsificare la firma su un assegno è reato?
  • 3 Come fare a capire se un assegno è trasferibile o meno?
  • 4 Assegno bancario o circolare falsificato: c’è differenza?
  • 5 Cosa fare per non farsi rubare il conto corrente

Firma falsificata su assegno: la banca è responsabile?

Il primo profilo da considerare è quale responsabilità può addossarsi alla banca che, per ipotesi, paghi un assegno presentato allo sportello per l’incasso, ma con firma falsa. Il prenditore (ossia colui che possiede il titolo in mano) non è quindi un effettivo creditore ma un ladro o un truffatore. Che succede in questa ipotesi?

Se ben ti ricordi, quando sei andato a chiedere il blocchetto di assegni in banca ti sono stati fatti firmare una serie di moduli. Uno di questi ha lo scopo di raccogliere la tua sottoscrizione affinché funga da raffronto tutte le volte in cui arriverà un assegno in banca, onde verificare se il firmatario sei davvero tu o un altro (la verifica viene fatta tramite confronto delle grafie). Dunque, ogni volta che qualcuno chiede il pagamento di un assegno (sia tramite versamento sul conto, sia – più probabilmente in caso di truffa – tramite consegna di somma in contanti), il cassiere deve accertare se la firma sul titolo corrisponde a quella rilasciata dal titolare del conto. Tale controllo deve essere fatto con accortezza e prudenza, ma senza l’ausilio di strumenti tecnici particolari. Insomma, si deve trattare di un accertamento “a occhio nudo” ma pur sempre scrupoloso. Se la verifica non avviene, la banca è responsabile per aver pagato un assegno con firma falsificata e deve restituire la somma al proprio cliente. Viceversa, se la falsificazione è avvenuta in modo non facilmente distinguibile, la banca non ha colpe e il derubato non può che prendersela con il responsabile. Ma in che modo? Facendogli una causa civile o potendolo anche denunciare? Ecco la risposta delle Sezioni Unite della Cassazione.

Falsificare la firma su un assegno è reato?

Secondo le Sezioni Unite, falsificare un assegno bancario non trasferibile non è più reato ma solo un illecito civile. Viceversa se si tratta di assegno trasferibile c’è ancora il penale e, quindi, il reato.

Quindi, nel primo caso – assegno non trasferibile – dovrai individuare il responsabile e poi agire contro di lui per ottenere il risarcimento del danno. La brutta notizia è che dovrai anticipare le spese della causa e valerti di un avvocato, non potendo andare a denunciarlo dai carabinieri. La buona notizia è che la prescrizione è di cinque anni e non di tre mesi come per la querela.

Invece, nel caso di assegno trasferibile puoi ancora recarti alla polizia, ai Carabinieri o in procura della Repubblica per chiedere la punizione del colpevole. La buona notizia è che non dovrai anticipare spese del giudizio che prosegue a carico dello Stato. La brutta notizia è che, per avere il risarcimento del danno, devi comunque costituirti “parte civile” con un avvocato.

Come fare a capire se un assegno è trasferibile o meno?

C’è scritto. Ogni assegno indica se è trasferibile o non trasferibile.

Nel caso di assegno trasferibile, chi lo riceve lo può dare anche a un proprio creditore a titolo di pagamento, apponendo dietro il titolo la cosiddetta “girata” ossia la propria firma.

Nel caso di assegno non trasferibile questa possibilità è esclusa e il creditore che ha ricevuto l’assegno non può fare altro che incassarlo.

Oggi gli assegni di importo superiore a mille euro devono essere tutti non trasferibili.  Dal 2008 le banche non stampano più carnet di assegni senza la clausola di non trasferibilità. Se l’importo è inferiore a 1.000 euro l’assegno può essere fatto circolare anche senza clausola (ossia sbarrandola), purché venga comunque indicato il nominativo del beneficiario.

Assegno bancario o circolare falsificato: c’è differenza?

La sentenza delle Sezioni Unite non fa differenza tra assegno bancario o assegno circolare: la falsificazione di entrambi non è più reato in gran parte dei casi perché sono ormai tutti non trasferibili.

Cosa fare per non farsi rubare il conto corrente

Un ultimo consiglio. Nonostante non sia più reato la falsificazione dell’assegno non trasferibile, si consiglia sempre di sporgere denuncia contro ignoti in caso di furto, visto che, in tale ipotesi, con copia della stessa la banca non dovrà più pagare gli altri titoli. Anche senza denuncia, si potrà comunque inviare una raccomandata a.r. alla banca (magari consegnata a mani e controfirmata) con cui la si diffida dal pagare altri assegni dello stesso blocchetto smarrito da cui è stato tratto il titolo incriminato.

Fonte dell’articolo: sito web La Legge per Tutti del 10/09/2018, url https://www.laleggepertutti.it/237009_firma-falsa-su-assegno-bancario-e-reato