Lavoratori autonomi aderenti al regime fiscale forfettario: a quanto ammontano i contributi previdenziali, come si calcolano, quando spetta la riduzione.

21 Marzo 2019

Hai una partita Iva aperta e hai scelto il regime fiscale agevolato forfettario, o flat tax? Forse non sai che, se sei un lavoratore autonomo, puoi beneficiare di una riduzione dei contributi Inps.

Attenzione, però, non tutti i lavoratori autonomi possono beneficiare dell’agevolazione sul pagamento dei contributi previdenziali: innanzitutto, si deve essere iscritti alla gestione dei commercianti o degli artigiani; se sei iscritto alla gestione Separata, quindi, non hai diritto alla riduzione. Inoltre, l’agevolazione non è automatica, ma su richiesta: bisogna cioè presentare un’apposita domanda all’Inps entro un termine preciso.

Devi considerare, comunque, che la riduzione dei contributi si riflette sulla futura pensione: in sostanza, meno contributi versati corrispondono a un trattamento più basso.

Ma, con o senza riduzione dei contributi, con la partita Iva agevolata quanto si paga di Inps? La risposta dipende dalla categoria di appartenenza, in quanto i liberi professionisti senza cassa di categoria devono iscriversi alla gestione Separata Inps, mentre i lavoratori autonomi alla gestione degli artigiani, dei commercianti o dei coltivatori.

Il calcolo dei contributi cambia a seconda della gestione previdenziale alla quale si è iscritti: cerchiamo di capire quanto si paga per ogni categoria.

Indice

  • 1 Partita Iva agevolata: contributi artigiani e commercianti
  • 2  Qual è il reddito imponibile previdenziale di artigiani e commercianti forfettari?
  • 3 Contributi eccedenti il minimale per commercianti e artigiani forfettari
  • 4 Massimale contributivo per artigiani e commercianti forfettari
  • 5 Regime contributivo agevolato artigiani e commercianti forfettari
  • 6 Come si chiede la riduzione contributiva per artigiani e commercianti forfettari?
  • 7 Partita Iva agevolata: contributi liberi professionisti

Partita Iva agevolata: contributi artigiani e commercianti

I contributi dovuti degli artigiani e dei commercianti si calcolano applicando un’aliquota, cioè una determinata percentuale, al reddito prodotto, o al reddito minimale. Le aliquote contributive da applicarsi sul reddito per il 2019 ed il contributo minimale obbligatorio  da liquidare sono i seguenti:

Categoria
Aliquota entro la prima fascia di retribuzione
Reddito minimale
Contributo minimale obbligatorio
Aliquota oltre la prima fascia di retribuzione
Artigiani 24% 15.878 3.818,16 euro (3.810,72 contributo IVS più 7,44 euro contributo maternità) 25%
Commercianti 24,09% 15.878 3.832,45 euro (3.825,01 contributo IVS più 7,44 contributo maternità) 25,09%
Coadiutori artigiani di età inferiore a 21 anni 21,45% 15.878 3.413,27 euro (3.405,83 contributo IVS più 7,44 contributo maternità) 22,45%
Coadiutori commercianti di età inferiore a 21 anni 21,54% 15.878 3.427,56 euro (3.420,12 contributo IVS più 7,44 contributo maternità) 22,54%

Qual è il reddito imponibile previdenziale di artigiani e commercianti forfettari?

Il reddito imponibile ai fini del pagamento della contribuzione, per artigiani e commercianti, se l’impresa aderisce al nuovo regime Forfettario, corrisponde alla somma dell’importo indicato nella colonna 1 del rigo LM34 del modello Redditi, meno le perdite pregresse relative ai redditi considerati facenti parte dell’importo indicato nella colonna 1 del rigo LM37, indicati nel Quadro LM, sezione II.

In pratica, per determinare l’imponibile su cui applicare le aliquote, si deve considerare il reddito imponibile lordo (volume d’affari meno coefficiente di redditività), meno le perdite pregresse.

Contributi eccedenti il minimale per commercianti e artigiani forfettari

Se il reddito imponibile, così ricavato, è inferiore al minimale, le aliquote contributive esposte nella tabella si applicano sul reddito minimale, pari a 15.878 euro annui.

Se, invece, l’imponibile eccede il minimale di 15.878 euro annui, si applicano le aliquote contributive esposte nella tabella, sino al limite della prima fascia di retribuzione annua pensionabile pari, per il 2019, all’importo di 47.143 euro.

Per i redditi superiori a 47.143 euro annui, l’aliquota aumenta di un punto percentuale; le aliquote contributive sul reddito oltre il minimale, pertanto, risultano determinate come segue, e come già esposto nella precedente tabella:

  • 25% per gli artigiani;
  • 25,09% per i commercianti;
  • 22,45% per i coadiutori artigiani di età inferiore a 21 anni;
  • 22,54% per i coadiutori commercianti di età inferiore a 21 anni.

Massimale contributivo per artigiani e commercianti forfettari

Artigiani e commercianti hanno anche un massimale contributivo, cioè un reddito annuo di riferimento oltre il quale non vanno applicati contributi. Per il 2019, il massimale è pari a:

  • 78.572 euro;
  • 102.543 euro per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, iscritti con decorrenza al 1° gennaio 1996 o successiva.

Questo massimale non è frazionabile in ragione di mese.

Regime contributivo agevolato artigiani e commercianti forfettari

Chi aderisce al nuovo regime fiscale forfettario ed appartiene alle gestioni Inps artigiani e commercianti, ha diritto alla riduzione della base imponibile della contribuzione dovuta alle gestioni, costituita dal reddito forfettario individuato ai fini fiscali. La riduzione ammonta al 35%.

In sostanza, la contribuzione dovuta entro e oltre il minimale, per i forfettari che desiderano avvalersi del beneficio, è ridotta del 35%.

Come si chiede la riduzione contributiva per artigiani e commercianti forfettari?

Per richiedere l’agevolazione contributiva bisogna inviare un’apposita dichiarazione all’Inps, secondo le seguenti modalità:

  • per chi esercita attività d’impresa dal 2018, se intende fruire del regime agevolato nel 2019, è necessario compilare il modello telematico appositamente predisposto all’interno del “Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti”, disponibile nel sito web dell’Inps, entro il 28 febbraio 2019; l’agevolazione viene concessa a decorrere dal 1° gennaio dell’anno in corso; se non viene rispettato il termine, l’agevolazione si perde, ma si può presentare la domanda l’anno successivo;
  • per chi inizia una nuova attività d’impresa dal 2019 è necessario presentare la stessa dichiarazione con tempestività rispetto alla data di iscrizione alla gestione previdenziale.

Chi ha già richiesto l’agevolazione contributiva, se permangono i requisiti, non deve presentare una nuova domanda. Se l’interessato non intende più avvalersi del beneficio, deve invece presentare un’espressa dichiarazione di rinuncia.

In ogni caso, il regime contributivo agevolato riservato a commercianti e artigiani forfettari si perde:

  • al venir meno dei requisiti che consentono l’applicazione del beneficio;
  • se il contribuente sceglie di abbandonare il regime forfettario;
  • se l’Agenzia delle Entrate comunica all’Inps che il contribuente non ha mai aderito al regime fiscale agevolato, oppure non ha mai avuto i requisiti per aderire.

Nei primi due casi il regime ordinario viene ripristinato dal 1° gennaio dell’anno successivo alla presentazione della dichiarazione di perdita dei requisiti o della domanda di uscita.

Nel terzo caso il regime ordinario viene imposto retroattivamente, con la stessa decorrenza che era stata fissata per il regime agevolato.

Partita Iva agevolata: contributi liberi professionisti

Hai aderito al regime forfettario e sei un libero professionista? Come già esposto, la riduzione contributiva non ti spetta, in quanto ne hanno diritto solo gli artigiani ed i commercianti che la richiedono, sussistendo i requisiti.

Ma quanto paga il libero professionista forfettario?

Se è iscritto a una gestione previdenziale di categoria, i contributi dovuti sono stabiliti dal regolamento dell’ente.

Se è obbligato all’iscrizione presso la gestione separata, i contributi da pagare sono differenti per ogni categoria di iscritti.

Categoria
Aliquota dovuta alla gestione Separata
Collaboratori, assegnisti e dottorandi titolari di borse di studio 34,23%
Amministratori, sindaci o revisori di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica 34,23%
Componenti di collegi e commissioni 33,72%
Venditori porta a porta e lavoratori autonomi occasionali con reddito oltre 5milaeuro 33,72%
Associati in partecipazione(con contratti ancora in essere) e medici in formazione specialistica 33,72%
Lavoratori autonomi 25,72%
Lavoratori pensionati o iscritti ad altre gestioni previdenziali 24%

Il reddito imponibile per i lavoratori autonomi coincide, per grandi linee, con la differenza tra ricavi e spese inerenti all’attività.

Non è prevista l’applicazione obbligatoria dell’aliquota dovuta al minimale di reddito, né è previsto un minimale contributivo: in sostanza, i contributi alla gestione separata si pagano solo se viene prodotto un reddito, mentre nulla è dovuto in assenza di reddito.

Tuttavia,  si tiene conto del minimale valido nella gestione artigiani e commercianti Inps (pari a 15.878 euro per il 2019) per calcolare il raggiungimento dei requisiti contributivi utili a ottenere determinate prestazioni, come la disoccupazione e la pensione.

Fonte articolo: sito web La Legge Per Tutti del 19/03/2019, autore Noemi Secci, url https://www.laleggepertutti.it/278515_partita-iva-agevolata-quanto-si-paga-di-inps?fbclid=IwAR3RF20bvKN_gJ-rYJUWFCBwVKtWfslEkC_t1AJ2puaiZ-G_laEN7hOJRBs

Autore immagine: partitaiva24.it