Qual è la procedura per inviare un ricorso all’Inps in caso di pensione bassa?

L’Inps ti ha liquidato la pensione ma, in base ai calcoli che hai fatto, il trattamento risulta più basso? Oppure, in base al provvedimento di liquidazione della pensione dell’Inps, ti sei accorto che non sono stati conteggiati alcuni periodi di lavoro, o delle maggiorazioni, insomma, che il conteggio è stato effettuato senza considerare elementi a te favorevoli? Nulla è perduto: puoi difatti inviare un ricorso online all’Inps, nel caso in cui ci siano degli errori nel calcolo della pensione, oppure puoi inviare una domanda di ricostituzione della pensione, se vi sono degli elementi che l’ente non ha considerato (contributi in più, redditi differenti, nel caso in cui la prestazione sia cumulabile limitatamente). Vediamo ora, nel dettaglio, come fare ricorso all’Inps per pensione troppo bassa.

Ricorso all’Inps contro il provvedimento di liquidazione della pensione

Contro i provvedimenti che negano un diritto, o lo riconoscono in misura parziale o minore in rapporto alla spettanza reale, in materia di pensioni, riscatti, ricongiunzioni e totalizzazioni, i pensionati e i lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (Ago), alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, alla Gestione Separata e alle forme esclusive dell’Ago hanno diritto a particolari forme di tutela di natura amministrativa: possono, cioè, ricorrere ad un organo dell’Inps per ottenere il riconoscimento delle proprie spettanze.

Gli stessi rimedi amministrativi sono utilizzabili da dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione in materia di trattamenti di fine servizio (TFS), trattamenti di fine rapporto (TFR) e assicurazione sociale vita (pensione).

ll ricorso contro i provvedimenti dell’Inps deve essere diretto allo specifico organo, centrale o periferico, competente a decidere la controversia: ad esempio, per contestazioni che riguardano i contributi dei lavoratori dipendenti iscritti al Fpld (Fondo pensioni lavoratori dipendenti), il ricorso va fatto al Comitato Amministratore del Fondo competente per territorio, mentre per gli iscritti ed i pensionati della pubblica amministrazione ci si deve rivolgere ai Comitati della Gestione Dipendenti Pubblici.

Per inviare il ricorso amministrativo, ad ogni modo, il canale è unico, sia per i dipendenti pubblici che per i lavoratori del settore privato; il ricorso, infatti, può essere inviato:

  • per i soggetti in possesso di pin dell’Inps, di carta nazionale dei servizi o di identità unica digitale Spid, dal sito dell’Istituto, sezione Servizi per il cittadino, Ricorsi online; una volta effettuato l’accesso alla sezione, un apposito form richiede la gestione di appartenenza, al fine di indirizzare il ricorso al comitato della gestione competente;
  • tramite un patronato o un intermediario dell’istituto (ad esempio, un consulente del lavoro).

Entro quando va inviato il ricorso all’Inps per la pensione troppo bassa?

Il ricorso deve essere inoltrato all’organo competente entro 90 giorni, che decorrono:

  • da quando è stato ricevuto l’atto amministrativo da impugnare: la data risulta dal timbro apposto dall’ufficio postale sull’avviso di ricevimento (se si tratta di una raccomandata);
  • dal 121° giorno successivo a quello di presentazione della relativa domanda, se si tratta di un’ipotesi di silenzio rigetto.

La data di presentazione del ricorso risulta inequivocabilmente dalla ricevuta che viene automaticamente rilasciata alla fine della procedura telematica.

La presentazione del ricorso interrompe il termine di prescrizione del diritto reclamato e sospende eventuali provvedimenti che potrebbero annullare il rapporto assicurativo, mentre non sospende l’esecutorietà dell’atto amministrativo impugnato, quando questo ha ad oggetto:

  • le prestazioni;
  • i contributi alle gestioni dei lavoratori autonomi;
  • la classificazione dei datori di lavoro.

Che cosa succede se il ricorso viene rigettato?

In caso di rigetto del ricorso, o di mancata risposta, deve allora essere effettuato un ricorso alla Corte dei Conti: il termine di decadenza è pari a 3 anni.

Ricostituzione della pensione

Quando il lavoratore acquisisce tardivamente dei contributi pregressi, o quando gli sono riconosciuti, successivamente alla data di liquidazione della pensione, dei contributi figurativi o da riscatto o, ancora, quando cambia la condizione reddituale dell’interessato (nel caso in cui la prestazione liquidata dall’Inps sia legata al reddito), la pensione può essere integrata tramite la procedura di ricostituzione, o riliquidazione.

La ricostituzione della pensione può essere attivata su domanda dell’interessato, o su iniziativa dell’Inps quando i contributi sono accreditati d’ufficio sul conto dell’assicurato.

La domanda di ricostituzione non ha un termine di decadenza, ma bisogna tenere presente che i ratei arretrati sono soggetti a un termine di prescrizione, normalmente pari a 10 anni.

La ricostituzione può dar luogo anche a una riliquidazione in negativo, ad esempio se vengono annullati dei contributi.

Ricalcolo della pensione

La ricostituzione non comporta un semplice incremento della pensione, ma questa viene interamente ricalcolata, tenendo conto della nuova situazione contributiva.

In base alla riliquidazione, la decorrenza della pensione può essere spostata:

  • a una data precedente (per possesso di contribuzione aggiuntiva che comporti una maturazione anteriore del diritto);
  • a una data successiva (ad esempio, per l’annullamento di contributi accreditati).

In altri casi la ricostituzione può avere effetti con decorrenza successiva a quella della prestazione, come avviene per i riscatti attivati dopo la liquidazione della pensione.

Se la riliquidazione comporta un aumento, al beneficiario spetteranno gli arretrati dalla data dell’efficacia della ricostituzione a quella del pagamento del nuovo importo.

Se, invece, dalla riliquidazione deriva un debito, la prestazione ricalcolata è messa in pagamento per il suo esatto ammontare, e le somme indebitamente pagate sono recuperate a rate, o in un’unica soluzione, a seconda dell’importo dovuto.

Sulle somme da recuperare non spettano gli interessi, a meno che l’indebito sia stato determinato dal dolo del pensionato.

In pratica:

Se si deve inviare un ricorso online all’Inps perché la pensione è troppo bassa:

  • è sufficiente inviare il ricorso contro il provvedimento di liquidazione della pensione, entro 90 giorni dalla data di ricevimento del provvedimento, o tramite patronato, oppure tramite il sito web dell’Inps, sezione Ricorsi online;
  • sarà la procedura presente all’interno della sezione Ricorsi Online ad indirizzare l’atto al competente comitato;
  • è consigliabile allegare quanta più documentazione pertinente possibile (all’interno della sezione Ricorsi online è presente l’apposita funzione per caricare gli allegati) per circostanziare il ricorso; se, ad esempio, il motivo del ricorso è la liquidazione di una pensione più bassa di quella spettante, è opportuno allegare la documentazione da cui si evince l’erroneità dei calcoli (estratti conto Inps Inpdap, modelli PA04, Cu, conteggi dettagliati con richiami alle circolari applicative…).

Fonte: https://www.laleggepertutti.it/196458_pensione-troppo-bassa-come-fare-ricorso-allinps